Un Mangaka...

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view post Posted on 6/3/2010, 19:25     +1   -1

Ninja leggendario

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Significato
Nella lingua giapponese la parola mangaka è formata da tre kanji, 漫画 (manga) e 家 (-ka).

I primi due ideogrammi rappresentano la parola manga utilizzata anche in Italia ed in molti altri stati, mentre l'ultimo ideogramma è un suffisso onorifico che indica l'essere esperto (in questo caso riferito ai manga).

Il lavoro
Solitamente il mangaka è un'unica persona che crea la storia ed i disegni di un'opera, assieme sempre a degli assistenti, che si occupano delle chine, degli sfondi e della colorazione delle parti nere delle tavole. Esistono tuttavia dei mangaka che lavorano in gruppo, nei quali uno si occupa dei disegni (il mangaka) ed uno della storia (il gensaku-sha).

Assistenti
Diversamente da quanto si possa pensare, il lavoro degli assistenti è essenziale per un mangaka: essi infatti aiutano il loro sensei nella colorazione e nel completamento delle tavole, riducendo di molto il tempo di lavorazione.

Da autore ad autore però, il compito affidato agli assistenti è diverso: ci sono infatti degli autori che creano solo una bozza delle tavole, lasciando tutto il lavoro successivo ai propri assistenti, oppure altri autori che lasciano agli assistenti solo i lavori di rifinitura di una tavola.

Gli assistenti possono anche avere compiti diversi, come testimonia il mangaka Gō Nagai, il quale aveva degli assistenti con il solo compito di disegnare veicoli ed altri mezzi militari.

Inoltre, il lavoro di assistente può dare le basi e l'esperienza necessaria per tentare, una volta finito il periodo di apprendistato, la strada di mangaka in proprio: molti mangaka famosi sono passati per questa strada, tra cui spiccano nomi come Eiichiro Oda, Hiroyuki Takei ed Hiro Mashima, rispettivamente autori di One Piece, Shaman King e Rave (e successivamente anche di Fairy Tail), i quali hanno lavorato precedentemente come assistenti del mangaka Nobuhiro Watsuki (autore di Rurouni Kenshin).

Il lavoro per le riviste
Un mangaka è spesso legato ad un'azienda giapponese di manga, la quale produce delle riviste in cui vengono pubblicati i propri lavori.

Generalmente durante le scuole medie od anche superiori, i giovani aspiranti mangaka producono dei capitoli speciali denominati One-Shot o capitoli pilota, nei quali viene rappresentata in una cinquantina circa di pagine la loro idea e la loro storia. Questi lavori vengono successivamente inviati a determinate case di produzione, in base al tema scelto, in modo da poter partecipare a dei concorsi indetti per trovare e pubblicare nuove storie create da nuovi autori emergenti.

Le storie vincitrici hanno la possibilità di apparire sulle riviste giapponesi, ed a seconda del gradimento riscontrato, queste storie possono cominciare la serializzazione nel giro di pochi mesi.

Pubblicazione e successo
Una volta iniziata la pubblicazione della storia, inizia il compito più duro di un mangaka: egli infatti deve riuscire a rappresentare la sua storia riuscendo ad appassionare il maggior numero di persone possibili. Nel caso infatti che la storia non piacesse al pubblico, esiste il rischio concreto di vedersi eliminati dalle uscite della rivista. Anche famosissime serie, come per esempio Yuu Yuu Hakusho, sono state interrotte a causa del poco riscontro di pubblico avuto col passare degli anni.

Può anche accadere che sia lo stesso autore a stufarsi della propria creazione, e che si vada ugualmente incontro alla fine della serie, nonostante il grande successo che essa ha tra il pubblico. Esempio di ciò è la serie Yu Yu Hakusho (creata da Yoshihiro Togashi), conosciuta ed ampiamente apprezzata sia in Giappone che nel resto del mondo, ma che purtroppo, per motivi personali dell'autore, ha vissuto un finale meno che mediocre, con l'accostamento di tutte le storie dei protagonisti in un unico e risolutivo finale di serie B.

Alcune volte le serie possono venire interrotte a causa dei temi che col tempo si vengono a proporre all'interno della storia, o per altri problemi vari. L'esempio più famoso per il primo caso è il manga X, creato dalle CLAMP, interrotto dalla Kadokawa Shoten a causa delle scene rappresentate, non adatte al pubblico a cui mira la rivista nel quale l'opera era serializzata, l'Asuka, una rivista shojo, per giovani ragazze delle scuole medie.

Lavori amatoriali
Esistono anche mangaka amatoriali, che scelgono di non dedicarsi alla creazione di nuove serie inedite, ma piuttosto di rappresentare delle brevi storie nelle quali rappresentano determinati personaggi di una determinata serie. Questi lavori vengono denominati dojinshi o dojin, termine tuttavia associato molto spesso alla fascia di lavori amatoriali nei quali i personaggi di serie famose sono ritratti in azioni e comportamenti da adulti.
 
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